In un filmato diffuso in rete viene mostrata l’efficienza dell’ospedale di Raqqa. Ma si tratta di propaganda smentita dai fatti e dalle testimonianze di chi è scappato
È la nuova frontiera della propaganda del Califfato. In un filmato diffuso in rete dagli account affiliati di Isis si sostiene che è stato creato l’Ishs (IS Health Service), ossia il sistema sanitario dello Stato Islamico. In un filmato di oltre 15 minuti vengono illustrati i servizi medici per dimostrare come nelle città conquistate dai jihadisti ci siano ospedali e medici in grado di salvare la vita agli abitanti dello Stato Islamico. Nel video, girato nella capitale del Califfato Raqqa, in Siria, fa la sua comparsa anche un medico australiano che afferma di chiamarsi Abu Yusuf e di essersi arruolato con gli uomini di Al Baghdadi per salvare i combattenti.
Come stanno le cose
Propaganda dunque. Che fa seguito al tentativo di far arrivare molti giovani dottori dall’estero (come dimostrano i recenti casi di cronaca che riguardano i foreign fighters) e che richiama molto da vicino sia nel nome che nel logo il NHS (National Healt System) britannico con l’obiettivo di mostrare quanto la vita all’interno del Califfato sia normale e idilliaca . Ma in questo filmato, al di là dei proclami, delle immagini delle incubatrici e del sottofondo musicale, non si dà minimamente conto delle reali condizioni. Secondo le testimonianze di chi è riuscito a scappare, in città come Raqqa e Mosul manca di tutto, dalla luce, passando per la connessione internet, fino ai generi di prima necessità. Ma non solo, il prezzo del pane e del cibo è schizzato alle stelle. E’ evidente dunque come difficilmente i jihadisti siano in grado di fornire cure mediche valide ai feriti, fosse anche solo per questioni pratiche. Soprattutto alle donne. Secondo quanto riferiscono gli attivisiti anti Isis sul loro sito, nella città di Tabqa, ai dentisti è stato proibito di curare le donne, anche in presenza del marito. Un medico ha raccontato a Raqqa is Being Slaughtered Silently: «Il numero dei dentisti donne a Tabqa è davvero basso, e questi dottori non possono curare tutte le donne della città. Il tutto nonostante il 70 per cento dei pazienti sia donna in quanto le donne si curano di più della loro salute più degli uomini». A guardare il filmato di propaganda di Isis inoltre balza subito all’occhio come non ci siano medici donna. Il tutto nonostante in passato la propaganda del Califfato abbia affermato di aver aperto scuole di medicina e di infermieristica per donne. Testimonianze non confermate riferiscono inoltre di donne dissanguate per fare trasfusioni ai militari feriti e di bambini rapiti per prelevare gli organi da immettere sul mercato nero del traffico clandestino. Come dire insomma che la realtà è assai diversa da quello che Isis vuol far credere.
source : corriere.it